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Vulnera
Raccolta di poesie di guerra
(Di seguito si propongono tre poesie)
Ahwaz
All’alba venivano cantando i bambini,
sull’acqua appena mossa dalle canne,
a stormi, come uccelli migratori.
Da lontano
flottavano nell’aria i loro canti
interrotti dai boati. Crateri d’acqua
inghiottivano i loro corpi
acerbi, nel primo chiarore del mattino.
Aprivano varchi
nei campi minati: avanguardie innocenti di adulti
feroci. Saltavano nell’aria arrossata
volando verso i lidi di latte e miele
promessi dai loro profeti.
Venivano cantando.
Ma la risacca ci portava solo cenci, per ore,
come piume macchiate, tra le canne, dopo una caccia,
nella perlacea luce dell’orrore.
Iran, 1982
Sidone
Forse, solo per paura dal carro
con la stella di David
partì quel colpo improvviso
che ti raggiunse al petto, Toufik.
Dalla terrazza sulla valle, telecamera in spalla,
m’indicavi in lontananza i campi di mimose
sui quali – dicevi – la madre del mio Dio
aveva mosso i suoi fragili passi.
Nel cielo di Sidone brillava il mezzogiorno:
bruciava sui minareti
il canto dei muezzin.
Ora è sceso il silenzio. Il nostro Dio,
che qui parla in tre lingue, ahimè pretende
(oh, come pretende!) che non lo si chiami Fato.
E il giallo profumo ci marcisce
nelle narici, mentre l’aria s’impregna
del tuo ultimo rantolo.
Libano,1985
Rio Caparre
Cocalero bambino che sul ponte
attendi il tuo destino, paziente,
mi offro di portarti all’ospedale
ma tu, toccandoti la fronte,
vai ripetendo,
con voce lenta e lenti sguardi,
che non senti più male
per quel morso di serpente
e che comunque arriveresti troppo tardi.
“Non badare – ripeti – è malasorte”.
La gamba si gonfia, si fa nera,
ma tu attendi paziente già da stamattina
che passi il tempo, che passi la morte,
come ieri attendevi la corriera.
E la tua attesa è l’America Latina.
Bolivia, 1987
-» Vunera.
Raccolta di poesie di guerra.
di Lucio Lami
78 pag., euro 13,00 (all'ottobre 2008)
Il Filo, 2008
ISBN: 9788856703382
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