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Notizie » 28 maggio
2010 «
Lucio Lami festeggia i vent'anni del premio P.E.N.
L’antipremio: vent’anni per la cultura
Era il 1988 quando, rilanciato il P.E.N. Club Italiano rimasto
orfano dopo la scomparsa di Mimy Piovene, ci ponemmo il problema
di come far conoscere il nostro sodalizio alla pubblica opinione.
Il P.E.N. era famoso in tutto il mondo, ma quasi sconosciuto in
Italia. Pensammo a un Premio letterario col quale gli scrittori-soci
premiassero ogni anno il libro ritenuto più meritevole di
un autore italiano, anche non socio. Nel gruppetto del Comitato
Direttivo i più infervorati erano il segretario generale
Uberto Quintavalle, Serena Foglia, Maria Brunelli e pochi altri.
Compiano 1992. In alto, da sinistra: Uberto Quintavalle,
segretario generale del Pen Italiano, Lucio Lami, vicepresidente
e responsabile del Premio. In basso, da sinistra, Mario Luzi, presidente
del Pen Italiano e Mario Soldati presidente onorario.
Era estate e trascorrevo come al solito una vacanza in Val di
Taro. La sera, sulla piazzetta di Compiano, parlavo col Sindaco
Graziano Bertani e col suo vice Fabrizio Mariani di come il borgo
fosse un luogo magico, adatto ad iniziative culturali. Decidemmo
così, senza sapere dove avremmo trovato il denaro, di partire
con il Premio P.E.N. nel 1991.
Il Sindaco si rivolse alla Regione, alla Provincia, alle banche,
alla Comunità Montana. Noi cercammo chi ci aiutasse e lo
trovammo prima nell’industriale Barilla, poi in altri mecenati,
la Bayer, il Rotary, le Cartiere di Giuseppe Fedrigoni.
Il successo immediato di quello che la stampa definì, fin
dal 1991, “l’antipremio”, perché estraneo
a Premiopoli e alle grandi manovre degli editori, è
da attribuirsi a vari fattori: al sistema di votazione (voto segreto
di tutti gli scrittori soci, doppio turno con schede anonime); alla
presenza costante dei finalisti nei giorni dell’assegnazione;
al clima di comunione letteraria che ancora oggi permea le giornate
compianesi; alle mostre dei maggiori artisti italiani che hanno
onorato il Premio con le loro opere e con la loro presenza; ai concertisti
che hanno intrattenuto gli ospiti nei pomeriggi della premiazione.
Difficile qui ringraziare tutti coloro che hanno determinato il
successo del Premio: da Mario Luzi che non ha mai disertato un’edizione
a Ferdinando Camon che ne continuò gli indirizzi. Da Mario
Soldati che non volle mancare al Premio neppure quando la salute
glielo proibiva e che vi fece la sua ultima comparsa in pubblico
poco prima di lasciarci, a Homero Aridjis, Presidente del P.E.N.
International che ci raggiunse a Compiano dal Messico, all’attuale
Presidente del Pen Italiano, Sebastiano Grasso che ne assicura l’autonomia.
Dai Segretari, come il compianto commediografo Uberto Quintavalle
e l’attiva Maria Brunelli, agli amici del Pen, come mia moglie
Francesca, che, in fatto di organizzazione, ha trasformato il suo
volontariato in autentico professionismo al servizio del Premio.
Nei vent’anni di continua ascesa, il Premio ha acquisito
caratteristiche precise: è uno dei quattro riconoscimenti
letterari più importanti d’Italia; pur disinteressandosi
del mercato, causa, a detta della stampa specializzata, un considerevole
aumento di vendite dei libri portati in finale; rappresenta la più
importante manifestazione letteraria dell’Emilia, cosa che
contrasta con le annuali difficoltà per il reperimento dei
(modesti) fondi necessari all’organizzazione, specie nei tempi
di crisi economica. Tuttavia, l’apprezzamento degli scrittori,
il crescente successo di pubblico, la tenacia con cui Compiano e
il suo sindaco Sabina Delnevo si impegnano per il Premio, ci consentono
di festeggiare con enorme soddisfazione questo ventesimo anniversario,
nello spirito del P.E.N., che è quello della cultura senza
frontiere.
Lucio Lami
Presidente onorario del P.E.N. Club Italiano
Fondatore e responsabile del Premio letterario