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Riprendiamoci la democrazia
Cinque esortazioni per gli italiani
afflitti dal nuovo regime
Tratto da libro "Perchè mezza Italia
non vota più"
A - Prefazione
"Non ci resta dunque che esaminare
come il tiranno nasca dall'uomo democratico"
Platone, De Republica, libro VIII
È dall'otto settembre del 1943 che la maggior parte degli
italiani sta alla finestra, aspettando gli eventi, adattandosi ad
essi. Per quasi cinquant'anni, hanno avuto l'alibi della guerra
fredda tra superpotenze: l'Italia si è divisa in due a seconda
che parteggiasse per questo o per quello dei due padrini –
l'Urss e gli Usa - inseguendo opposte ideologie, ma soprattutto
rinverdendo il vecchio adagio: "Franza o Spagna purché
se magna".
Caduto il Muro, cadute le ideologie, abbiamo avuto
l'occasione di esercitare la libertà e la democrazia, ma
molti hanno continuato a stare alla finestra, mentre un nuovo padrone
si installava al potere: la partitocrazia. Un famelico mostro che
si è diffuso nel tessuto connettivo del Paese, imponendo
un regime basato non sulla forza bruta ma sulla corruzione, sul
voto di scambio, sul monopolio dell'informazione e dell'istruzione,
sul compromesso con l'alta finanza.
Nel volgere di pochi decenni, la partitocrazia ha
distrutto l'economia, ha infettato un terzo della popolazione, ha
ridotto gli italiani a un popolo di rissosi disperati. I partiti,
trasformati da associazioni politiche in società d'affari,
ci hanno spennato come galline, togliendoci ciò che avevamo
conquistato a guerra finita: il diritto a decidere di noi stessi.
Dobbiamo votare per chi vogliono i partiti, e se con
i referendum rifiutiamo quel che ci propongono, sappiamo per esperienza
che il nostro voto sarà cestinato.
Ma davvero vogliamo entrare in Europa come una mandria
di incapaci ad autogovernarsi, sotto la sferza di un manipolo di
inamovibili furbastri? O non è tempo, finalmente, di riprenderci
la democrazia, la libertà di cittadini, la consapevolezza
della nostra storia, il sentimento di popolo, la dignità
di italiani che chiedono solo di essere onestamente amministrati?
Sì, è tempo che i milioni di italiani
che sentono questa necessità, questo bisogno di democrazia,
di onestà, di giustizia, cessino di accapigliarsi e si alleino
per una nuova lotta di liberazione.
Mirando alto, mirando al cuore del regime.
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